ROMINA BERTO
“Tra sogno e realtà: il filo sottile dell’anima”

 

Romina Berto, una donna, un’artista, una persona che ha fatto un interessante percorso spinta da una necessità profonda di esprimere, far emergere e mostrare le emozioni che danno un senso alla vita. Un percorso severo con se stessa, mai appagata e sempre incerta sui risultati raggiunti, ma che per chi ne fruisce dimostrano una capacità ed una sensibilità profonda e immediata. I suoi lavori, tele quasi tutte ad olio ed ora spesso polimateriche a tecnica mista, dimostrano una ricerca verso la comunicazione cromatica e, fin dal suo inizio, con “Acqua forma” o “Colori della notte”, i giochi e gli effetti sfumati mirano a provocare una emozione diretta, più che ad un messaggio particolare.
In lei sempre si nota questo dualismo e questa doppia volontà: da una parte l’istintiva vibrazione dell’anima, diretta verso un mondo onirico ideale ( vedi “Prigioniera dei miei sogni”) e dall’altra la voglia di mandare un monito, uno spaccato sui sentimenti e le realtà positive della vita ( vedi “Da radice sana nasce nuova forza”).
Filo conduttore è sempre un ottimismo pacato ed equilibrato sul nostro essere e su ciò che dalla vita si vuole. Romina, pur nella sua fragilità di donna, sa cosa vuole per sé e conta su valori e certezze innegabili, cui spesso tutti noi tendiamo e che, a volte, sembrano irraggiungibili. La Donna e la figura quasi eterea ed evanescente che rappresenta nei suoi quadri, in parte umana ed in parte creatura della natura intera, spesso viene da lei utilizzata come il simbolo migliore dell’anima umana, ed attraverso la sua rappresentazione parla allo spettatore e diviene “la speranza”, “il cammino”, “la grande madre”, “percorsi”, “estasi”, “viaggio nel futuro”, esempio e mezzo in cui immedesimarci tutti.
Nell’ ultima serie di questo anno, in forme antropomorfe di tronchi  d’albero, uomini e donne, legati da un comune destino, si intrecciano formando figure, in cui radici, corpo e rami plasticamente e anche matericamente parlano a chi li osserva “gocciolando colore” e “trasudando emozione”.
La tecnica della gocciolatura poi è una sua particolare costante, attraverso la quale Romina accentua, con solchi di colore, l’emozione espressa dall’opera, come una sorta di sottolineatura di ciò che essa esprime.
La sua continua ricerca, anche tecnica, la porta a sperimentare la matericità della pittura e la tridimensionalità che con essa si può ottenere: “il volo di mongolfiera “ che ha realizzato ultimamente, dona una maggiore incisività alla mongolfiera rendendola ancora più “piena” di speranze e di emozioni che il “volo” già sa donare!
Il percorso che questa artista sta realizzando, tra curiosità tecniche ed espressive, è interessante e vivace, proprio come le opere che ne scaturiscono, creando aspettative e attenzione per la sua capacità di coinvolgere l’anima di chi la osserva.

                                                                                             
Francesca Mariotti